A volte capita

A volte capita. A dire il vero sono occasioni rare. Quelle nelle quali ti trovi di fronte a qualcosa che capisci che è in grado di suscitarti emozioni. Positive. Intense. Straordinariamente piacevoli. È qualcosa che va ben al di là delle strategie di marketing, di applicazioni scientifiche di metodologie legate alle neuroscienze o di qualche buona campagna di comunicazione. Per carità c’è, ci sarà stato, anche tutto ciò, ma c’è qualcosa che emerge in maniera molto nitida: l’autenticità di questa storia.

Siamo di fronte a quelle situazioni in cui il brand, il famoso brand, trasuda tutta la sua potenza e le forme diventano la silhouette identificativa di un qualcosa immediatamente riconducibile a ciò che effettivamente è, a ciò che effettivamente rappresenta. Libertà, simpatia, unicità. Alcuni le chiamano icone, ma è sufficiente pronunciare il suo nome per esserne traghettati nel suo passato e spinti nella direzione del suo futuro. Sì perché lei, di un soggetto femminile stiamo parlando, si chiama Vespa e se non vi è mai capitato di passare da Pontedera a visitare il Museo Piaggio, forse è il caso che iniziate a programmarne il passaggio. Per i vespisti, perché esistono non è una nomenclatura di soggetti fantastici, è un pellegrinaggio, una tappa obbligatoria. Per tutti gli altri è l’occasione per fare un viaggio all’insegna dello stupore.

Museo Piaggio | Museo della Piaggio

Si dovrebbe scindere la parte di archivio storico da quella di vero e proprio museo, ma questo sarebbe un errore madornale. Perché il primo rappresenta la codificazione del genoma Piaggio, il secondo una raccolta di pezzi unici, ma è dalla loro unione che ne esce l’anima. Quella che va custodita. Quella che va condivisa. Quella che permette di viaggiare nel tempo. È proprio il fattore tempo quello di cui non ci si capacita in maniera razionale. Già perché tra le varie sensazioni che questo luogo è in grado di suscitare c’è ne è una che è in grado di interrompere la classica linearità della variabile tempo che prevede che il passato sia finito, il presente un’istante e il futuro da immaginare. Bene, in questo luogo l’amarcord felliniano di ciò che fu non trova spazio. Visitando questo spazio se ne esce con una consapevolezza che la storia continua, che se t’interroghi sul passato è facile che ne interpreti il futuro.

Le suggestioni sono notevoli. Arte, moda e comunicazione, senza mai dimenticare quello spirito di viaggio, quel senso di andare alla scoperta, quei viaggi che ai più sembravano impossibili, ma impossibili non sono stati, dati da avventurieri che in sella a quella Vespa hanno esplorato il mondo. Colori, dettagli, tradizione e innovazione. Un unico must la sua scocca in acciaio, dopodiché la bellezza e l’essenzialità di una forma in grado di immortalare l’essenza estetica e di stile di un oggetto vitale.

Chi prende una Vespa fa una scelta. Una scelta di diventare parte di un mondo unico. Un ambasciatore di una storia straordinaria. Ne sono testimonianza i Vespa Club nati in maniera spontanea in tutto i cinque continenti. Il senso di una comunità che ha pochi esempi simili. Un attaccamento transgenerazionale. Un attaccamento che non ha confini geografici. Il cui unico confine forse è proprio la fantasia. Ciò che la nostra mente riesce ad elaborare. Già perché qui non si tratta di immagazzinare dati, ma di lasciarsi trasportare dalle emozioni. Quelle più pure. Quelle più sincere.

Quindi che siate appassionati delle due ruote, che siate vespisti della prima generazione, che siate giovani studenti intenzionati a fare tesi di laurea, quello che importa è che siate attratti dall’estetica e abbiate quello spirito di stupore tipico dell’età fanciullesca, perché a volte capita, e visitando il Museo Piaggio è una garanzia che qualcosa di bello vi succederà.

Naturalmente oltre a Vespa troverete tutti gli altri brand del Gruppo Piaggio, ma questo lascio a voi scoprirlo, perché di straordinarie storie ne troverete.

Intanto, Ciao!

 

#ToBeContinued

Andrea Bettini