Simone Terreni – L’innovazione che parte dalla periferia

Simone Terreni, titolare di VoipVoice

Montelupo Fiorentino, 20 chilometri da Firenze. Un piccolo centro toscano che Simone Terreni definisce con orgoglio “periferia con vista sul futuro”. È da qui che ogni giorno si muove VoipVoice, azienda di telecomunicazioni che ha fatto della visione, dell’etica e della connettività le sue parole chiave. E che oggi, a 19 anni dalla sua nascita, si prepara a festeggiare i venti con un progetto ambizioso: un rebranding profondo, un tour su un pullman attrezzato per portare la tecnologia in tutta Italia e uno sguardo rivolto all’estero. Ma facciamo un passo indietro.

Simone entra in VoipVoice nel 2006 come commerciale, con un’estrazione tecnica da ingegnere informatico e una forte vocazione comunicativa. “Il VoIP era il futuro e io, volevo essere nel futuro”, racconta. La sua è una visione che fonde passione e razionalità, intuizione e pianificazione. E quando nel 2017 un blackout improvviso mette in ginocchio l’azienda — 8.000 clienti bloccati in un solo giorno — non si arrende. Anzi, rinasce. Da quel momento nasce la multivettorialità, un modello innovativo in cui VoipVoice stringe accordi con tutti i principali operatori, da TIM a Open Fiber, per garantire ridondanza e continuità operativa.

“L’azienda che si ferma, anche per un’ora, perde valore. Noi offriamo soluzioni per evitare che questo accada, anche nei luoghi più remoti d’Italia”. È così che prende forma anche VoipStar, il nuovo servizio satellitare che abbatte il digital divide sfruttando una costellazione di satelliti a bassa orbita. Un’idea che nasce non solo dalla spinta tecnologica, ma da una visione sociale precisa: rendere la connettività un diritto e non un privilegio.

Per Simone, connettività significa anche relazione. VoipVoice non è mai stata solo un’azienda: è un presidio culturale. Qui si formano tecnici e partner, si costruiscono consapevolezze, si coltiva educazione digitale. “Non esistono scuole di VoIP o di fibra. Tocca a noi formare, spiegare, insistere. Anche con un po’ di durezza, quando serve”. Simone definisce questo approccio “formazione a cascata”: prima i suoi collaboratori, poi i 450 partner sparsi in tutta Italia, infine i clienti. “La tecnologia non basta conoscerla, bisogna saperla raccontare”.

Nel racconto di Simone, il legame con il territorio è un filo che non si spezza. Dalla sponsorizzazione dell’Empoli Calcio alla scelta di restare a Montelupo Fiorentino, tutto parla di un radicamento consapevole. “Essere in provincia è un punto di forza. Ci permette di essere centro, anche stando in periferia”. E non è solo questione simbolica: uno dei progetti futuri è proprio la creazione di concessionarie locali che riportino il volto umano nella digitalizzazione, un’azione concreta contro l’anonimato delle grandi piattaforme globali.

Ma l’etica per Simone non è un concetto astratto. Si traduce in scelte quotidiane: un codice etico obbligatorio per i partner, orari flessibili, smart working reale e supportato, benefit e attenzione vera alle persone. “Il 60% del nostro team è composto da donne. In questo momento ho cinque ragazze e un ragazzo in dolce attesa. È così che costruiamo il futuro: dando fiducia”.

Accanto all’imprenditore, vive il narratore. Simone scrive libri, racconta Dante ai ragazzi su TikTok, celebra le storie olimpiche come esempi di visione e coraggio. “Dante ha cambiato le regole del gioco scrivendo in volgare. Io vorrei fare lo stesso nel mio settore: innovare restando con i piedi ben piantati nel mio territorio”. La sua è una narrazione che unisce cultura classica e tecnologia, sport e impresa, riflessione e azione. E proprio in questi giorni, Simone ha pubblicato il suo nuovo libro dedicato alle Olimpiadi invernali italiane. Un’altra storia da raccontare, perché in fondo, anche nell’era digitale, è sempre una questione di storie ben raccontate.

VoipVoice oggi è una realtà da oltre 50 dipendenti, in continua espansione. Fibra 10G, servizi basati su intelligenza artificiale, infrastrutture resilienti. Ma non è questo a definirla. “Non vendiamo semplicemente connettività. Offriamo possibilità. Come quella di una madre che può lavorare da casa accanto al figlio malato, senza che nulla si fermi”.

E se gli chiedi chi è davvero Simone Terreni, ti risponde con semplicità: “Un ragazzo che sognava di cambiare il mondo. Non ci è riuscito, ma continua a provarci ogni giorno, mettendoci entusiasmo, studio e tanta fatica. E aggiungendo, ogni volta, un sogno in più”.

#ToBeContinued

Andrea Bettini