Sta diventando una missione. Da qualche parte era già scritto e forse serviva solo osservare. La necessità di puntare un riflettore su chi quotidianamente (e nonostante tutto) va avanti per far sì che quell’impresa fondata nel passato possa oggi evolvere, producendo una ricchezza economica, sociale e valoriale, è un dovere morale e civico.
Sto parlando del senso più profondo di quello che dovrebbe essere l’applicazione della tecnica narrativa al mondo imprenditoriale. Una narrazione che parta dalla sostanza delle cose e dia lustro a chi crede che questo Paese possa avere un nuovo rinascimento solo dal fare bene ciò che si sa fare. Una narrazione che permetta agli imprenditori di non sentirsi soli, nei momenti di difficoltà. Una narrazione che sia l’attivatore di quel senso di appartenenza che deve esserci all’interno di ogni organizzazione aziendale. Una narrazione che faccia conoscere le tante piccole e grandi storie delle eccellenze imprenditoriali che ancora abbiamo, un patrimonio che va conservato e alimentato. Tutto ciò senza retorica e con l’obiettivo di scardinare stereotipi consolidati, ma nello stesso tempo con tutta quella epica giustificata dal significato naturale che ha un termine come impresa.
Tutto ciò mi viene costantemente confermato entrando quotidianamente in imprese differenti. Poco conta la dimensione. Che sia la piccola impresa artigiana o la grande organizzazione industriale. Come poca contano le coordinate geografiche dove ci si trova a fare impresa. O meglio la localizzazione ha una sua rilevanza. Lo dico a ragion veduta, arrivando da un bellissimo tour per le terre campane. È qui tra le province di Salerno, Caserta e Benevento, che ho avuto il piacere di fare nuove scoperte. Nuove realtà imprenditoriali, in grado di competere con colossi mondiali. Ed è qui che ho colto anche l’appello di affiancare alla narrazione predominante negativa data dalle oggettive difficoltà di alcune parti di questo territorio, un’altra narrazione, che vada anche a far vedere che c’è un altro pezzo di Paese in grado di creare eticamente un futuro per chi lì ci vive. Perché le generalizzazioni non servono a nulla. Occorre dare luce a chi questa luce è già in grado di generarla.
È per questo che da nord a sud, da est ad ovest, questo straordinario viaggio nel raccontare le imprese non può che continuare. Nelle prossime settimane parte di questi incontri saranno inseriti anche in questo spazio, perché è un dovere. Perché è una missione.
P.S. Se avete belle storie d’impresa da segnalarmi scrivetemi pure
qui.