“Ma lei vorrebbe iniziare un piano di marketing con un racconto?”
Perplesso e un po’ stizzito, l’imprenditore poneva l’interrogativo. Il tono con il quale si rivolgeva al suo interlocutore appariva una sentenza d’accusa, più che una voglia di saperne di più. Poi si mise a fissare i suoi più stretti collaboratori, come a dimostrazione di un consenso, che già sapeva di avere grazie alla sua autorità.
Ma quando tutto sembrava già previsto, con tanto di capitolazione del consulente che si era permesso di parlare di piano di marketing prima e di narrazione d’impresa poi, ecco che le parole della sua risposta andarono a minare certezze presunte.
“Vede per fare un’impresa non basta costituire una società. Come non è sufficiente immaginare il futuro. Occorre definire una serie di mete che si vogliono raggiungere. Capire che strada intraprendere. Il mezzo più consono da adottare. Valutare il traffico presente. Considerare le incognite derivanti da un lungo viaggio. Avere degli straordinari compagni di viaggio che desiderano fare il medesimo percorso. Ma ancor prima di tutto ciò, c’è un altro aspetto da tener presente. Si tratta di fermarsi e capire dove ci si trova, prima di inserire le coordinate per raggiungere la prossima tappa”.
In quella sala riunioni scaldata solo da luci artificiali si era già creata una situazione differente. L’imprenditore aveva staccato le mani dal tavolo posandole sui braccioli della sua seduta diversa dalle altre. I collaboratori schierati in numero uguale alla destra e alla sinistra del “paron”, avevano inclinato con discrezione, ma ad unisono, la direzione del collo verso le nuove parole che arrivavano dall’altro capo del tavolo.
Dopo una pausa, simile a quella che scadenza un tuono dal successivo, il consulente continuò: “Il racconto serve proprio a questo. Ha la capacità di riprendere un’identità. Magari pure di definirne una nuova. Attraverso lo storytelling andremo non solo a raccontare com’è iniziato il vostro viaggio, ma soprattutto fisseremo il punto preciso di dove siete arrivati. Faremo un’istantanea di ciò che si è. Solo allora andremo a tracciare sulla mappa la strada migliore per raggiungere la nostra prossima tappa. Una mappa che sicuramente nel frattempo si sarà modificata pure lei e che continuerà a farlo. Questo perché la vostra storia, come la storia del viaggio che avete intrapreso è in continuo mutamento. Oggi siamo qui. Ma domani sarà importante sapere dove saremo e quali saranno le condizioni “ambientali” che ci aspetteranno”.
Si apre la porta dopo un leggero bussare. Un’assistente. Avrebbe forse qualcosa da dire, ma percepisce che in quella sala riunioni sta accadendo qualcosa d’importante. Richiude la porta e se ne va senza pronunciare parola. È la prima volta che con il suo silenzio porta con sé anche della fiducia.
Nel frattempo quella fiducia ha pervaso anche i suoi colleghi. Forse ha pure un nome questo stato positivo che si è propagato. Si chiama cambiamento per i collaboratori presenti. Anche nell’imprenditore sembra aver attaccato. Magari sotto la forma di miglioramento per la sua impresa, tanto per non destabilizzarlo completamente in un solo giorno. Comunque sia gli effetti sono i medesimi. Proprio lui riprende la parola dopo un attento e lungo ascolto: “Come intende partire quindi?”. Un altro interrogativo, ma questa volta dal significato decisamente diverso.
“Ascoltandovi. Ascoltando ognuno di voi!”, rispose il consulente.
Quel giorno era sarebbe stato l’inizio. Quel giorno era il nuovo inizio.