Freedome – Storie da vivere, territori da scoprire

I tre co-founder di Freedome. Da sx Simone Ferlisi, Manuel Siclari e Michele Mezzanzanica
I tre co-founder di Freedome. Da sx Simone Ferlisi, Manuel Siclari e Michele Mezzanzanica

Certe volte le idee non arrivano davanti a una lavagna piena di numeri, ma in quei momenti apparentemente vuoti che sembrano passare senza lasciare traccia. Per Michele Mezzanzanica e Manuel Siclari, amici da sempre – letteralmente dall’asilo – è successo così. Era un sabato pomeriggio, uno di quelli in cui il tempo libero sembra un lusso sprecato tra un centro commerciale e un altro spritz. È lì, in quella frustrazione silenziosa, che ha preso forma Freedome: un portale per vivere il tempo libero all’aria aperta, in modo autentico e consapevole.

Oggi Freedome è il marketplace leader in Italia per le esperienze outdoor, con oltre 5.000 attività attive su tutto il territorio nazionale, da nord a sud. Ma nel 2019 era solo un’intuizione condivisa e qualche riga di codice scritta di notte. «All’inizio abbiamo fatto tutto noi, anche il sito – racconta Michele – Io, che venivo dalla finanza, mi sono ritrovato a scrivere il CSS per far comparire un bottone blu. E ci mettevo ore». Una scelta che definisce lo spirito con cui è nata l’impresa: determinazione, adattabilità e una sana dose di incoscienza.

Manuel, di formazione architetto, aveva già tentato la via dell’imprenditorialità. Michele invece arrivava da una carriera avviata nel corporate venture capital di Mediaset. Ma qualcosa lo aveva colpito: «In quegli anni incontravo ogni giorno fondatori di startup europee. Erano giovani, brillanti, ma soprattutto normali. Non supereroi. Ed erano capaci di costruire cose incredibili. Mi sono detto: forse non serve aspettare dieci anni per iniziare a fare qualcosa di grande».

Così i due amici si sono messi in gioco. Hanno fondato Freedome, mantenendo i rispettivi lavori e testato la piattaforma sul campo, spesso lavorando fino a notte inoltrata. Il primo catalogo proponeva poche esperienze outdoor in Nord Italia. Poi è arrivato il momento della scelta: lasciare tutto e dedicarsi al progetto. Era il 2020. Proprio all’inizio di quell’anno, al team si è unito anche Simone Ferlisi, oggi CTO dell’azienda e terzo co-founder, con un ruolo chiave nello sviluppo tecnologico della piattaforma. «Siamo in tre – sottolineano oggi – e il contributo di Simone è stato determinante per trasformare Freedome da idea a infrastruttura digitale solida. La complementarità tra di noi è uno dei nostri punti di forza».

Poi però la pandemia. «Siamo stati in ufficio due giorni, poi tutto chiuso. Ma non abbiamo mollato. Anziché cercare alternative, ci siamo concentrati sul costruire la piattaforma migliore. Così, quando il mondo ha riaperto, noi eravamo pronti», raccontano. È la logica del “Revenge Travel”: il desiderio, quasi fisico, delle persone di tornare a vivere. E Freedome si è trovata nel posto giusto, con la proposta giusta.

Da quel momento in poi, la crescita non si è fermata. Nel solo 2024, sono state vendute quasi 200.000 esperienze, per un valore complessivo di oltre 24 milioni di euro generati dalla fondazione. Il team è cresciuto fino a 50 persone, tutte impegnate a portare l’outdoor nella quotidianità di chi cerca momenti autentici e rigeneranti.

Ma non è solo una questione di numeri. Freedome è diventata nel frattempo Società Benefit, con un impatto diretto su territori e comunità. Oltre il 60% degli operatori partner lavora in aree rurali. Nel 2024, l’azienda ha distribuito 6,3 milioni di euro agli operatori locali. «Quello che facciamo – spiegano – non serve solo alle persone, ma anche ai territori. Portiamo visibilità, occasioni di reddito, ma anche nuove narrazioni per luoghi che rischierebbero l’abbandono».

A maggio 2025 è partito il progetto di internazionalizzazione, con il lancio della piattaforma spagnola. Un passo naturale per chi punta a diventare il punto di riferimento europeo per il turismo esperienziale outdoor. Ma anche una sfida che richiede lucidità e visione. «Più vai avanti, più è complesso. Il lavoro imprenditoriale è profondamente sbilanciato, richiede rinunce e una continua gestione del disequilibrio. Ma è anche una palestra unica per capire cosa possiamo davvero realizzare».

Oggi, guardandosi indietro, Michele e Manuel sorridono pensando a quei due bambini dell’asilo. Forse erano già allora destinati a costruire qualcosa insieme. «Non sarebbe stato possibile senza la nostra amicizia. Anche nei momenti più difficili, sapevamo che dall’altra parte c’era qualcuno su cui contare». È questo, forse, il cuore pulsante di Freedome: una piattaforma che nasce dalla fiducia reciproca e si propone come invito collettivo a uscire di casa, a mettersi in gioco, a vivere.

Perché, come dice Manuel, «il legame tra impresa e outdoor è più profondo di quanto sembri: in entrambi i casi, devi uscire dalla tua comfort zone. E scoprire che puoi andare molto più lontano di quanto avresti mai pensato».

#ToBeContinued

Andrea Bettini