Anna Prandoni e Gastronomika Festival, dove il cibo diventa cultura viva

Uno dei momenti dell’edizione 2025 di Gastronomika Festival

C’è un’immagine che, più di tutte, racconta cosa sia davvero Gastronomika Festival. È quella che Anna Prandoni ha impresso nella memoria pochi minuti prima dell’inizio della seconda giornata, affacciandosi alla grande porta a vetri dei Bagni Misteriosi. Una strada invasa da volti sorridenti, visi noti e meno noti che si scambiano sguardi e parole, in quell’attimo sospeso che precede qualcosa di bello. È lì, in quella vibrazione condivisa, che il senso più profondo del Festival si rivela.

Gastronomika non è un semplice evento gastronomico, e neppure solo una costola editoriale. È un atto culturale vivo, una redazione in carne e ossa che per due giorni prende forma e voce, aprendosi alla città e al settore in un dialogo aperto, accessibile, stimolante. «Il nostro giornale prende vita», racconta Anna. Un giornale che ha scelto di raccontare il cibo in modo colto e pop, colto ma non elitario, pop ma mai banale. Uno spazio in cui chi cucina, chi serve, chi racconta e chi consuma possono finalmente trovarsi sullo stesso piano, nella stessa storia.

Dietro questa esperienza, c’è un lungo lavoro di ascolto, ricerca, selezione. Anna, con il suo team, segue tutto l’anno i protagonisti del mondo del cibo e dell’ospitalità: li incontra, li osserva, ne coglie le evoluzioni, ne intercetta i dubbi. E quando arriva il momento di disegnare il Festival, è come se tutti quei fili raccolti nel tempo si intrecciassero in un disegno narrativo unico. Gastronomika non è una vetrina, ma un luogo dove le persone e le idee vengono messe in circolo, dove la redazione si fa comunità.

L’edizione 2025 si è svolta, come da tradizione, nella cornice poetica dei Bagni Misteriosi di Milano. Il 25 maggio, una giornata aperta al pubblico con talk, masterclass, performance e momenti esperienziali. Il 26, un evento su invito riservato a operatori under 40: venti tavoli di lavoro in formula hackathon per ridisegnare il futuro della ristorazione e dell’accoglienza. Una sfida che ha coinvolto i giovani talenti in un confronto serrato ma stimolante, dove le parole chiave sono state collaborazione, ascolto, visione.

 

L’hackathon uno dei momenti clou di Gastronomika Festival

I numeri parlano chiaro: oltre 1500 presenze nella prima giornata, 350 accreditati nella seconda, più di 45 relatori coinvolti, 276.000 account raggiunti, 850.000 visualizzazioni Instagram, oltre 200 mention spontanee nelle stories dei partecipanti. Ma al di là delle cifre, è l’atmosfera a colpire. È il modo in cui si alternano i contenuti sul palco alle conversazioni attorno alla piscina, le colazioni con i panificatori, gli aperitivi con vista, le strette di mano, gli sguardi curiosi, gli abbracci tra colleghi e amici. È un festival che sa essere professionale ma non rigido, informale ma mai superficiale.

Gastronomika è anche una palestra narrativa. È il luogo dove le domande contano più delle risposte. Dove si costruiscono nuovi significati: per il mestiere del cuoco, per il valore della sala, per il futuro della sostenibilità nel food, per il ruolo delle donne in un settore ancora dominato da modelli maschili. Il tema scelto per quest’anno – “Cambia tutto” – non è stato uno slogan, ma un invito a mettere in discussione modelli, gerarchie, abitudini. Un titolo manifesto, destinato a diventare anche un vero Manifesto, in uscita nelle prossime settimane: un documento collettivo che raccoglie idee, visioni, provocazioni emerse durante il Festival.

E poi c’è la parte editoriale. Ogni panel, ogni incontro, ogni tavolo di lavoro sarà condensato in un dossier che andrà online nei giorni successivi. Un archivio vivo, dinamico, che non si limita a documentare, ma continua ad attivare riflessioni. Gastronomika, infatti, nasce da un’idea di giornalismo che non vuole limitarsi a raccontare, ma desidera costruire relazioni, generare impatto, aprire conversazioni nuove. In questo senso, è uno dei pochi esempi in Italia di editoria che diventa evento e di evento che ritorna contenuto.

 

Anna Prandoni, Direttore Gastronomika presso Linkiesta

Dietro a tutto questo c’è lei. Anna Prandoni. Giornalista, autrice, curatrice editoriale, attivatrice di senso e relazioni. Una donna che ha scelto di raccontare il cibo partendo dalle persone, dalle storie, dalle emozioni. Con garbo, con rigore, con una rara capacità di ascolto. E con la consapevolezza che il cibo, per essere davvero cultura, ha bisogno di chi sappia metterlo in relazione con il mondo.

«Cerco valore. E cerco chi lo incarna», dice. Gastronomika è esattamente questo: un luogo in cui quel valore prende corpo. Dove chi ha qualcosa da dire, da insegnare, da condividere trova spazio. Dove si costruiscono ponti, non podi. Dove si vive il gusto non come spettacolo, ma come strumento per immaginare – insieme – un mondo più umano, più giusto, più buono.
E se esiste una rivoluzione possibile, forse è proprio quella che passa da qui: dal modo in cui decidiamo di sederci attorno a un tavolo. E di ascoltare.

(ph. credits: Gaia Menchicchi)

#ToBeContinued

Andrea Bettini