Settant’anni in un abbraccio di sguardi

70esimo anniversario di Grafica Atestina. Da sx: Barbara De Poli, il fratello Alberto, mamma Francesca, papà Renato ed Elisa De Poli

A volte è sufficiente soffermarsi sugli sguardi. Come quando un regista ricerca il primo piano dei suoi protagonisti. Bene, si sarebbe potuto fare così, ma non c’erano telecamere durante quella celebrazione. Eppure il risultato è stato il medesimo, se non forse più potente. Mentre i tre fratelli cercavano le giuste parole per raccontare quei 70 anni di storia, le loro pause, e soprattutto i loro sguardi, andavano a riempire la sala di racconti, aneddoti e, soprattutto, di emozioni. Emozioni che sono arrivate pienamente a chi era lì a festeggiare con loro: collaboratori, clienti, tutti coloro che, a vario titolo, erano parte di quella storia. Poi è bastato aggiungere un altro protagonista perché gli applausi consacrassero quel giorno di festa. Il protagonista in questione è Renato De Poli. Quando ha raggiunto sul palco i tre figli – Barbara, Elisa e Alberto – tutti hanno avuto la riprova che il passaggio generazionale, all’interno di un’azienda, si può fare, anzi si deve fare. E che questo non è altro che un atto naturale per far sì che l’evoluzione di un’impresa si compia nella sua massima espressione. Perché è questo che si è celebrato durante quell’anniversario. È questo che si coglie entrando nello stabilimento di Monselice di Grafica Atestina. Si respira una storia che ha profonde radici, costituite da valori condivisi, e allo stesso tempo si percepisce di essere in un luogo che ha accolto la sfida del cambiamento.

Certo che ne è passata di strada da quel 1954, anno di nascita del piccolo laboratorio di stampa nel centro storico di Este. I caratteri mobili, il profumo del legno e del piombo, i suoni delle prime macchine da stampa. Oggi sono cambiati i profumi, i suoni e, soprattutto, le macchine. Com’è giusto che sia. Perché le storie hanno bisogno di punti di svolta, di fughe in avanti, di intercettare le direzioni intraprese dai mercati, soprattutto quando il livello di complessità si avvicina sempre più a un’equazione la cui variabile è l’entropia. Così, da quel primo anno di nascita, possiamo snocciolare la linea temporale: il 1963, quando il Cav. Luigi De Poli acquista la Tipografia Atestina; il 1976, con il trasferimento nella zona industriale di Este; il 1980, quando Renato De Poli diventa unico proprietario di Grafica Atestina. Da lì in poi, l’integrazione di reparti grafici e di prestampa, l’introduzione della stampa offset. Dal 1997, subentra la terza generazione De Poli: Barbara, Elisa e Alberto. Qui la storia accelera: negli anni Duemila non solo si ristrutturano uffici e spazi produttivi, ma si acquistano nuove macchine da stampa offset, fino ad arrivare al 2012, anno in cui l’azienda avvia lo sviluppo del settore cartotecnico. Seguono le certificazioni di qualità, gli impianti di nuova generazione, fino al 2021, con il trasferimento della sede produttiva a Monselice, e al 2025, con Grafica Atestina che diventa Industria 5.0, con impianti produttivi all’avanguardia.

Questa è la linea temporale di un’impresa che ha saputo evolversi. Ma quanto accaduto sul palco, per il suo 70° anniversario, è stato trasformare – in modo del tutto naturale e spontaneo – quella linea temporale in una linea emozionale. E tutti, proprio tutti, si sono sentiti parte di questo straordinario racconto.
Perché il tema è sempre quello: unire la forma alla sostanza. È quando entrambi questi elementi sono presenti che qualcosa di magico accade. La sostanza è data dai risultati raggiunti. La forma, da come li ha raggiunti. E il “come” qui fa tutta la differenza. Perché quando si riesce a diventare grandi senza mai perdere di vista la dimensione umana che ti ha caratterizzato come impresa e come famiglia, significa che di fronte a te non hai solo capaci imprenditori e imprenditrici, ma anche persone – non personaggi. Persone con la P maiuscola, dove dietro quella P si cela anche il senso più profondo del fare impresa: quello che, al profitto economico, non perde mai di vista l’impatto sulla comunità che rappresenta. Comunità interna ed esterna. E in quel giorno di celebrazione, tutta quella comunità era lì, presente. E ha captato le emozioni che da quel palco arrivavano, perché in fondo quelle emozioni erano anche le proprie.

Possono essere soddisfatti i tre fratelli De Poli per tutto ciò. Tre fratelli diversi, che nella loro diversità caratteriale e di ruoli hanno trovato quel perfetto equilibrio in grado di creare l’amalgama giusta perché tutto questo accadesse. E prima che la cerimonia si concludesse, si sono incrociati gli sguardi tra loro e Renato. Ne è nato un sorriso che non è altro che la riprova della fiducia e del sostegno che hanno sempre ricevuto da loro padre. Fiducia e sostegno ben riposti.
Buon 70° anniversario, Grafica Atestina.

#ToBeContinued

Andrea Bettini