Irina Mella Burlacu: la donna che ha trasformato i guardrail in barriere di luce

Irina Mella Burlacu

Ci sono strade che percorriamo senza mai interrogarci su chi le ha rese più sicure. E poi ci sono persone come Irina Mella Burlacu, che non si limitano a percorrere una strada, ma decidono di cambiarla. Di illuminarla.

Nata a Miercurea Ciuc, nel cuore della Transilvania, Irina è cresciuta con un’educazione rigorosa, in una famiglia dove la passione per la musica e la disciplina andavano di pari passo. Sua madre insegnava violino, e lei stessa ha imparato presto cosa significhi dedicarsi completamente a qualcosa, a un sogno, a un’idea. Ma il suo sogno, a differenza di quello della madre, non era fatto di note e spartiti: era fatto di metallo, sicurezza, strade, ferrovie. sostenibilità e innovazione.

Dopo una laurea in Economia a Brașov, Irina ha iniziato a lavorare in un settore lontano dalle melodie della sua infanzia: un negozio di pneumatici. Sembrava solo un lavoro temporaneo, qualcosa per farsi strada nel mondo, ma invece fu lì che cominciò a comprendere l’importanza della sicurezza sulle strade. Ogni cliente che entrava con un problema, ogni soluzione trovata, ogni dettaglio appreso su automobili, asfalto e impatti, le stava insegnando qualcosa che allora ancora non sapeva: il suo futuro sarebbe stato nella protezione di chi viaggia e nella cura, a tutto tondo, degli ecosistemi infrastrutturali dove farlo.

Nel 2006, Irina decide di lasciare tutto e partire per l’Italia. La sua meta è Roma, poi Brescia, terra di imprenditori, di fabbriche e di opportunità. Qui, però, nulla è semplice. Ricomincia dal basso, imparando a navigare in un mondo nuovo, con una lingua che non è la sua e un mercato che sembra dominato da uomini. Ma Irina è testarda. Non si tira indietro.

Trova impiego in un’azienda che si occupa di barriere stradali, un settore che la affascina sempre di più. Non è un dettaglio tecnico, è una missione: ogni barriera può salvare una vita. Ma nel 2014, quella stessa azienda chiude i battenti. Un colpo duro. Sarebbe stato facile arrendersi, cercare un’altra sicurezza, reinventarsi in qualcosa di meno rischioso. Ma non è così che pensa Irina. Invece di cercare un altro lavoro, crea la sua impresa.

Nello stesso anno fonda Vita International, un’azienda che non si limita a costruire barriere, ma le ripensa da zero. Si parte da un piccolo magazzino di 300 metri quadrati, con un team di cinque persone e tanta determinazione.

Il sogno di Irina è chiaro: creare guardrail intelligenti, che non siano solo strutture passive, ma strumenti attivi di sicurezzaGuardled, soluzione sviluppata dalla collegata Roadlink Italia, è una barriera stradale dotata di LED integrati, progettata per illuminare le strade in modo più efficace, ridurre l’inquinamento luminoso e rendere più sicuri i tratti pericolosi. Un’idea semplice, ma rivoluzionaria.

Ma per Irina, che nel 2021 è stata inserita tra le 100 donne italiane di maggior successo da Forbes, la sicurezza è stata “solo” un punto di partenza, da collegare sempre alla sostenibilità e all’innovazione, per arrivare, per esempio, alla sintesi della qualità. Valore di cui va permeato ogni particolare delle nostre infrastrutture.

Per farlo al meglio, ecco le nuove frontiere: il progetto VISION Journal, di cui è Direttore Tecnico e co-CEO con Giorgio Mannelli, una rivista-sito web-laboratorio di cultura delle buone infrastrutture; l’hub di consulenza di marketing infrastrutturale e molto altro Asteria, fondata da Irina nel 2024, la partecipazione in Techspertise, azienda che si occupa di brevetti e, per l’appunto, di costruzione della qualità, dall’ideazione all’approdo in cantiere.

Senza dimenticare l’impegno in ambito internazionale, pensiamo al progetto europeo LIAISON (Horizon) in cui Irina è ambassador di Vita International, finalizzato a coltivare nuove tecnologie per la sostenibilità in campo stradale e ferroviario, riunendo ministeri, centri di ricerca, università e aziende europee. Uno dei prototipi: una barriera di sicurezza con moduli solari.

Da Miercurea Ciuc a Brescia, da un negozio di pneumatici a una rete di imprese innovative, la storia di Irina Mella Burlacu è la storia di chi non si accontenta, di chi non vede solo problemi, ma anche opportunità. Perché l’innovazione non nasce solo in laboratori tecnologici, nasce nelle mani e nella mente di chi ha il coraggio di guardare il mondo con occhi sempre nuovi.

#ToBeContinued

Andrea Bettini