Raccontare i valori di un brand

Come raccontare i valori di un brand, è un tema molto discusso. Forse perché il suo valore strategico non è ininfluente. Anzi dal suo esito, spesso e volentieri dipende anche la sua esistenza. Sta di fatto che un’attività di promozione, diffusione e crescita di un brand è una sfida che può essere affrontata con varie modalità, con diversi approcci. Le tentazioni d’intraprendere strade già battute, dai risultati nel breve “garantiti”, sono sempre allettanti. Come lo sono quelle di spingere su elementi idealizzanti, che magari poi non trovano un effettivo riscontro. Questo è un problema comune a tante aziende. A tanti brand. Il problema si accentua ancor di più se il brand che si deve promuovere non ha come riferimento un singolo prodotto o un singolo servizio, bensì l’insieme dei valori che stanno dietro ad un territorio, un luogo e la sua gente. Ed è così che in una situazione apparentemente complessa, c’è chi sceglie d’intraprendere percorsi decisamente più lunghi in grado però, di raccontare nel modo più spontaneo e reale possibile, i veri valori di un brand. Questa è la strada intrapresa da südtirol attraverso il progetto “Storie da Vivere”.
 
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Storie da Vivere

I tergicristalli terminano il loro moto perpetuo. Questo solo perché la macchina è spenta e riposta nei sotterranei di un garage pubblico. Basta uscire e fare i primi passi, per rendersi conto che le pozzanghere da evitare e le gocce da sopportare, sono ancora molte. È pure lunedì. In giornate come questa le motivazioni interne non sembrano sufficienti per affrontare l’intero arco della giornata. Ma le tonalità dell’umore possono facilmente trasformarsi. Come grigie nuvole traghettando nel cielo lasciano intravedere l’immensità del suo blu, così gli incontri con nuove persone possono riaccendere l’entusiasmo per ciò che tu fai attraverso l’esperienza di ciò che loro stanno facendo. Ed è così che in uno straordinario palazzo, nel pieno centro di Bolzano, succede ciò che avresti voluto che succedesse: “vedere un po’ di luce”.
 
La luce in quella stanza dell’Agenzia Alto Adige Marketing, in quel pomeriggio di novembre, non è quella artificiale dei neon, bensì quella delle parole dei tre artefici di Storie da Vivere: Marco Pappalardo, Gabriele Crepaz e Dora Vannetiello. Innanzitutto non serve che spieghi a loro cosa faccio. Il termine storytelling congiunto a quello corporate, sembra di uso comune e lo è effettivamente. Basta l’introduzione alla piattaforma di contenuti che stanno portando avanti per averne conferma. Storie da vivere è un progetto che utilizza la tecnica narrativa per raccontare quali sono i valori intrinseci di un brand, in questo caso di un brand come südtirol, legato ai valori del suo territorio e alle persone che lo animano. È questo il claim che accompagna il progetto: “Ogni persona ha storie ed esperienze da condividere. Storie da Vivere racconta storie reali dall’Alto Adige/Südtirol: progetti e stralci di vita, che possono ispirare, emozionare, commuovere. O che sono semplicemente da vivere.
Per fare questo utilizzano linguaggi diversi. Si passa dai testi ai video, dalle immagini alle infografiche. Tutto ciò mettendo in risalto i valori di un brand che vengono interpretati dalle singole storie di persone, di luoghi e progetti dell’Alto Adige. C’è un tema conduttore sintetizzato nell’interrogativo “cosa significa vivere bene ai giorni nostri?”. Tema che poi trova in spunti differenti stimoli e riflessioni. Ed è così che la voglia di innovare s’interseca con le scelte di vita, e le tradizioni sono la partenza di storie di modernità. È proprio questa la linea sottile che Storie da Vivere cerca di tracciare. Una linea dove il futuro è dato dalla consapevolezza che un domani si possa costruire solo nel rispetto e nella ricerca dell’equilibrio tra ciò che siamo e l’ambiente nel quale viviamo.
 
Ma la luce in quella stanza s’intensifica ancora di più quando Marco, Gabriele e Dora mi raccontano che questo progetto è stato pensato in un’ottica strategica di lungo termine. Eccola qui, quella visione che non tutti sono disposti ad adottare perché è più facile farsi valutare nell’immediato con campagne ad effetto, che poi forse non trasmettono la vera identità di un brand, che ha invece bisogno di crescere giorno dopo giorno in simbiosi con ciò che effettivamente rappresenta. È iniziando a leggere le storie raccontate attraverso questa piattaforma che si capisce che quello che si vuole raccontare non è un mondo ideale, bensì delle esperienze di vita che però si basano su dei valori, quei valori che questo territorio e queste persone condividono.
 
A quasi un anno dalla sua messa online Storie da Vivere ha già raggiunto importanti risultati in termini numerici. Ma ciò che più conta è la qualità che emerge da un progetto come questo. Una qualità data dai contenuti e da come sono stati sviluppati. Forse è proprio per questo che ora la piattaforma è pronta per una sua naturale evoluzione. Quella di far continuare le storie insieme al suo pubblico di lettori.
 
L’incontro termina, non prima di essermi complimentato con i miei interlocutori. Esco e m’incammino verso il parcheggio. Fuori piove ancora. È una pioggia diversa però. Continua a bagnare, ma nello stesso tempo sollecita l’immaginazione. La suggestione di un racconto può fare anche questo, sempre che sia un buon racconto.