Narrare il made in Italy

Italian Stories
 
Parlavo l’altro giorno con un amico della necessità di raccontare attraverso un nuovo linguaggio le potenzialità del nostro artigianato locale.
Il discorso è articolato e complesso, però quando si legge che più del 60% di chi ricerca “made in Italy” in rete, approda su siti stranieri, forse è il caso di capire immediatamente ed agire subito dopo, su come non solo possiamo (dobbiamo) riappropriarci di questo nostro “petrolio”, ma anche valorizzarlo.
 
Si sente spesso ripetere che cibo, turismo, moda e design sono le nostre vere risorse naturali, ma poi spesso ci si dimentica che come tali vanno preservate ed accresciute. Sono diversi i progetti che cercano di trovare nuovi paradigmi in grado di puntare un riflettore su queste eccellenze del nostro Paese. Elemento comune e basilare a queste iniziative è lo storytelling. Una narrazione, che attraverso grammatiche differenti, riesce a coinvolgere l’utente, portandolo non solo a scoprire nuove realtà imprenditoriali, ma anche a stimolarne la voglia di approfondirne la conoscenza attraverso l’esperienza dell’acquisto di un prodotto o della visita di un luogo qualora il protagonista del racconto sia un territorio.
 
Proprio per questo filone c’è una nuova piattaforma web, che sta per partire nei prossimi giorni, che mi ha particolarmente incuriosito. Il suo nome è Italian Stories e si tratta di un marketplace che mette in rete una serie di artigiani selezionati, permettendo loro di offrire esperienze autentiche a “viaggiatori” che vogliono scoprire i segreti del made in Italy e del territorio.
 
L’idea di questo progetto è di due architetti trentini Eleonora Odorizzi e Andrea Miserocchi, i quali hanno colto da un lato il valore della progettualità presente negli artigiani e dall’altro la continua domanda di turisti che pianificano, attraverso la rete, i loro viaggi alla ricerca di ciò che viene definito “buon design esperenziale”. Lo scopo di Italian Stories sarà proprio questo, mettere in contatto una certa tipologia di viaggiatori, quelli che cercano esperienze autentiche e personalizzate, con gli artigiani dei territori italiani.
 
Il funzionamento della piattaforma è semplice. Il viaggiatore potrà scegliere l’esperienza da vivere sia sulla base del territorio sia sulla base della tipologia di produzione, entrando direttamente in contatto con gli artigiani. Mentre gli artigiani, i designer o i produttori interessati, potranno inserire autonomamente la propria proposta: di visita, di laboratorio o di approfondimento. Ed è questa la discriminante rispetto ad altri progetti, perché in Italian Stories oltre alla valorizzazione dell’artigianato di qualità attraverso lo storytelling, verrà concessa al turista la possibilità di fare delle vere e proprie esperienze, promuovendo nuove forme di turismo consapevole, in grado di sostenere la filiera produttiva locale.
 
A questo punto non rimane che augurare buona fortuna ad Italian Stories, progetto già premiato e vincitore del bando di concorso europeo Seed Money, allargando l’augurio a tutti coloro che vorranno continuare a lavorare su nuove modalità, che magari partendo proprio dal racconto, permettano di fare incontrare eccellenze del made in Italy con viaggiatori e consumatori di tutto il mondo.